PNRR e riforma delle P.A.

Parole come Governance e Policy making, oggi più che ieri, appaiono più adatte a definire la Mission di molte Istituzioni pubbliche. Esse devono concentrarsi sempre di più sull’obiettivo di orientare l’azione di una molteplicità di soggetti,divenendo mediatori efficaci, coordinatori autorevoli, regolatori competenti, integrando le politiche pubbliche e finalizzandole efficacemente allo sviluppo sociale ed economico.

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Ne consegue la esigenze di sviluppare in esse le capacità strategiche di pianificare gli obiettivi e governare le risorse, in una logica d’insieme. L’Ocse ritiene che si debba andare nella direzione dell’empowerment organizzativo, inteso come sviluppo, nella singola amministrazione, di competenze e capacità diffuse atte a gestire strategicamente, di volta in volta, le situazioni contingenti, progettando soluzioni appropriate, con tutta la flessibilità ed adattività di cui potrà dotarsi.
Una politica di governo tesa a riformare, innovare, o più semplicisticamente ridurre i costi, non può che prendere atto del dover operare su più livelli, ed uscire da una visione indifferenziata e massificante delle Amministrazioni Pubbliche. Il successo di ciascuna di esse poggia su di una peculiare definizione e misurabilità di dimensioni quali produttività, efficienza, economicità, qualità, efficacia operativa ed efficacia strategica.
Il paradigma “giuridico-formale” adottato da parte dei law maker, rischia spesso di delegare alla casualità degli eventi il mutamento del livello organizzativo. Analizzare dunque il rapporto tra norme e organizzazione, tra concezione del legislatore ed effetti sulla realtà gestionale, sono obiettivi di indagine fondamentali per elaborare raccomandazioni che consentano di delineare alcuni requisiti cruciali per il successo del processo riformistico, dagli obiettivi, alla implementazione, al change, al monitoraggio, al feedback.