Super-cooperatori siamo noi
I maggiori cambiamenti della specie umana non derivano nè dalla selezione naturale nè dalle mutazioni genetiche, bensì dalla nostra potente attitudine a cooperare. Lo crediate o meno è la tesi dello scienziato M. Novak di Harvard riportata nel suo saggio “Super-cooperators”.
Ma dal suo studio devono essere rimasti fuori i chief executive delle grandi imprese. Infatti, nella classifica dei 30 capi azienda più remunerati d’America si scopre aumenti a due cifre percentuali per tutti, a prescindere da come sono andate le loro aziende nel 2010. Tra le paghe dei top manager e la cosiddetta “creazione di valore” non c’è un legame diretto. La loro avidità invece ha effetti socialmente distruttivi, a cominciare dall’erosione di ogni senso di solidarietà. Un “neo” non da poco per una specie animale i cui successi sarebbero legati storicamente alla cooperazione per il bene comune. Si attende dalla biologia sociale una nuova teoria che spieghi perchè i capi-branco facciano eccezione.
(F. Rampini, R2)
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