Libertà di pensare, proporre, cambiare
Il potere di censurare e di castrare la vitalità degli altri non si esercita solo in modo esplicito, attraverso l’autorità. Kafka ci confida che la censura per lui era una pratica preventiva, al punto che il suo stesso pensiero, nell’intimo della sua coscienza, era “gravato a priori”
dal giudizio contrario del padre (F. Kafka, Lettera al padre). Pensare diventava quindi impossibile, perché pensare richiede un processo, uno svolgimento, un itinerario, mentre portare avanti il peso del giudizio per molti passi diventava troppo penoso. In genere i padri sottovalutano grandemente il desiderio dei figli di compiacerli, e con questo aumentano la pressione di conformità. Anche i vertici delle organizzazioni non si rendono conto di quante idee sono semplicemente trascurate, non sviluppare, rimosse e quante proposte non vedono mai la luce, a causa di meccanismi di autocensura preventiva.
(Nova-Aforismi sull’innovazione-A.B.)
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