Written by Redazione.
Possiamo pensare a noi ed alle nostre organizzazioni lavorative non solo come luoghi in cui la politica agisce dall'esterno (sostenendo, danneggiando, interferendo, imponendo), ma anche come ad ambiti di generazione di modelli, di assetti, di equilibri e scelte che qualificano e orientano in modo diverso le vite dei singoli e delle collettività? Non sono forse diventati questi sistemi tra le principali agenzie di formazione dei cittadini? Il come nelle organizzazioni ci abituiamo a pensare, a considerare l'altro, a gestire la scarsità delle risorse, le differenze, la sofferenza, il tempo, il come si pensa al futuro e lo si affronta, non influenzano significativamente il nostro modo di rapportarci al contesto più ampio? Ciò non ha un senso ed un valore politico?
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